Talk Show: PAROLE MAGICHE
Lunedì: ore 08:00-09:00
Conduce: Vasco Mirandola
anteprima il sabato ore 20:00
PAROLE MAGICHE talk show
Chi meglio di Vasco Mirandola può raccontare Vasco Mirandola? Per cui lasciamo raccontare e raccontarsi proprio lui.
“Il mio sembra un nome d’arte, in realtà non lo era quando sono nato, ma intuiva probabilmente quello che sarei diventato, un artista a tutto tondo, non perché ecceda in peso ma perché sono diventato un artista che ha cercato di avere e coltivare un certo qual peso. Ho fatto di tutto, teatro, cinema, cabaret, ho cantato, scrivo poesie, fatto e interpretato video, prestato voce per audio-libri, per video artistici e pubblicitari, non mi sono fatto mancare niente. Ho due figli e due mogli, nel senso che mi sono sposato due volte, in queste cose è sempre meglio abbondare, poi fa tendenza, (e anche un po’ di tenerezza…). Amo la poesia e spero di essere ricambiato. Ho pubblicato libri di aforismi, poesie comiche, poesie così così, poesie vere e proprie. Questi i titoli: Non urlare che mi rovini il prezzemolo, Il solito Tram Tram il 16 il 16, Carpe Diem Trote Gnam, E se fosse lieve, Cento poesie in gioco per so/stare poeticamente nel mondo, Volevo solo scriverti accanto, e l’ultimo C’è urgenza d’azzurro. Ho accettato la sfida di portare la poesia in radio, non sono certo il primo o il penultimo, ma vorrei dare un tocco insolito a questa forma di espressione che soffre di una certa distanza (sicuramente i ricordi scolastici ci inducono a pensare che la poesia è profondamente noiosa, e anche un po’ inutile). Ecco mi piacerebbe farvi ricredere, cioè, credere di nuovo. Parlerò di poesie che ci sono vicine, parlano proprio di noi, poesie che si possono “indossare” come un bel vestito, e chiameremo le parole per nome per farsele amiche. Questa è la magia. E basta una penna!
Parole magiche è un’oasi in mezzo a questo chiasso del mondo, un posto dove le parole non ti inducono, non ti consigliano, non cercano di convincerti, non ti insegnano, non ti guidano, non ti sgridano, non ti scansano, non ti evitano, non ti feriscono, non riferiscono, non ti ingannano. Ma dai, direte voi, ma questo non è il mondo reale! Giusto, forse il mondo va un po’ reinventato, preso per mano, non per il collo, o a calci o a pugni, forse va ascoltato, accompagnato, curato. Insomma, in questa rubrica useremo solo parole che ti divertono, ti abbondano, ti aumentano, ti alleggeriscono, ti allentano, ti salutano, ti accompagnano, ti aiutano, ti sollevano, ti incantano, ti meravigliano, ti stupiscono e tanti altri ti tutti dedicati a te. Chiederemo aiuto alla musica, al teatro, al gioco, alla voce, all’anima, al cuore, cercheremo di rendere bella anche una giornata di pioggia, una caduta, una ferita, il nostro spesso increparci. Aggiustare, ricucire, reinventare, resuscitare, restituire, sono tutti verbi che ci seguiranno in questo viaggio. La poesia è nascosta ovunque, ogni cosa può diventare poesia. Ascoltare per credere, credere per imparare ad ascoltare. Una bella avventura. Sono così contento che non vi devo vendere niente, convincervi di niente, vi chiedo solo di ascoltare, ma non solo me, ma tantissimi poeti che hanno cercato di dare un senso, di riparare sé stessi e il mondo, piccoli eroi che si esprimono in versi, come gli animali, come la parte più antica e intima di noi.
La poesia mette le mani nella fragilità, nel non sapere. La grande poetessa polacca Wislawa Szymborska (se non la conoscete andate a cercarla, è una sorgente di profumi, di fiori) quando ricevette il Nobel per la poesia disse che il poeta dovrebbe partire da questo piccolo pensiero: “non so”. Da questo non so inizia la scoperta, che, se sappiamo già tutto, non vale la pena di cercare, guardare, imparare, inseguire… Mi sono dilungato un po’ ma mi faceva piacere essere un po’ serio e un po’ faceto.
Quindi vi aspetto, vi rispetto, e spero faremo gioiosamente questo viaggio in compagnia alla scoperta di questo dono, che è anche la nostra possibilità di fare delle magie.”
(Vasco Mirandola)